MARTEDÌ 3 FEBBRAIO 2015
FURIA AVICOLA
di Rafael Spregelburd
traduzione Manuela Cherubini
regia Rafael Spregelburd, Manuela Cherubini
con Rita Brütt, Fabrizio Lombardo, Laura Nardi, Luisa Merloni, Amândio Pinheiro
video Igor Renzetti
immagini Ale Sordi
musica originale Zypce
produzione CSS / Fattore K
Uno dei più acclamati drammaturghi contemporanei compone in un unico spettacolo due atti unici e un intermezzo: La fine dell’arte prende di mira l’intellighenzia accademica e la critica d’arte a partire dal fatto di cronaca di una anziana parrocchiana che decide arbitrariamente di “restaurare”, deturpandolo, un Ecce Homo che così diventa un caso mediatico e un’icona dif fusa ovunque; nell’intermezzo vediamo una straniante scenetta su una caotica e babelica fila di cabine di traduttori simultanei alle prese con un discorso totalmente paradossale; in Burocrazia ci ritroviamo in un uf ficio pubblico, con i suoi impiegati che, in un momento di follia, o forse di lucidità, si ribellano al simbolo dei simboli: il denaro. E dall’alto, sopra questa perdita di senso, può arrivare anche l’aviaria, il male dei mali che decimerà l’umanità (o forse l’ennesima invenzione mediatica di una realtà che non esiste più).
Furia avicola è il nuovo progetto italiano del drammaturgo e regista argentino Rafael Spregelburd che ha preso corpo in collaborazione con Manuela Cherubini, sua traduttrice e qui anche co-regista. Il progetto nasce come proseguimento produttivo dell’esperienza dell’Ecole des Maîtres, il corso europeo di per fezionamento teatrale che il regista argentino è chiamato a dirigere a Udine, Coimbra, Roma, Liegi e Reims, durante l’estate 2012.
“Mentre nell’ambito dell’Ècole des Maîtres lavoravamo con un gruppo di attori provenienti da quattro paesi europei alla creazione di uno spettacolo intitolato La fine d’Europa – raccontano Rafael Spregelburd e Manuela Cherubini – la Babele delle nostre lingue c’istigava alla formulazione di domande sull’identità, l’appartenenza e sul concetto di fine. Lo spettacolo Furia avicola è una delle derive di questo percorso, e porta con sé, trasformandole e rinnovandole, quelle domande, per generarne di nuove, insieme ad alcune riflessioni.”
… Che poi dire di un autore che è un genio, non è tanto una “critica” seria. Ma come si fa a non dirlo di Rafael Spregelburd? È un genio, un genio del nostro tempo, e basta.
(Andrea Porcheddu, Linkiesta)
… un’ora e quaranta di invenzioni ad altissima tensione… un metodo che parte dal pastiche postmoderno per arrivare a esiti dirompenti. (Massimo Marino, Doppiozero)
… lo spettacolo dà una sonora spallata alla montagna di luoghi comuni dietro i quali si scherma la nostra quotidianità.(Gianfranco Capitta, Il Manifesto)