MARTEDI’ 17 / MERCOLEDI’ 18 FEBBRAIO 2015
Silvio Orlando in
LA SCUOLA
di Domenico Starnone
regia Daniele Luchetti
con Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Marina Massironi, Roberto Nobile, Silvio Orlando, Antonio Petrocelli, Maria Laura Rondanini
scene Giancarlo Basili
costumi Maria Rita Barbera
luci Pasquale Mari
produzione Cardellino srl
Era il 1992, anno in cui debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica, tra cui anche la trasposizione cinematografica nel 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola e che fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa.
Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico. Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone. Siamo in tempo di scrutini in IV D. Un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei suoi studenti. Di tanto in tanto, in questo ambiente circoscritto (la palestra della scuola, che ‘fa acqua’ non solo in senso metaforico), filtra la realtà esterna. Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Gli scrutini sono il terreno di scontro non solo di due modi di intendere l’istruzione, ma anche due mondi etici e ‘politici’ differenti. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali ne fanno pura commedia, permeata di una leggerezza che però non nasconde la centralità dei temi in discussione.
“Ho deciso di riportare in scena – racconta Orlando – lo spettacolo più importante della mia carriera; fu
un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico. Più che della situazione scolastica in quanto struttura e finanziamenti parliamo di istruzione e di come il modo di insegnare è cambiato negli anni. Raccontiamo due modi diversi di interpretare il ruolo educativo nella scuola, uno più democratico e ‘empatico’, vicino agli studenti, e l’altro più reazionario e distante che vorrebbe un scuola più elitaria. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi. Speriamo di comunicare le nostre intenzioni con un sorriso perché mai come con questo spettacolo ho condiviso tanto con il pubblico. Vorremmo però anche trasmettere qualche piccolo dubbio e qualche inquietudine, qui e là”.