SABATO 17 FEBBRAIO 2018
TOSCA
Opera in tre atti di Giacomo Puccini
su libretto di G. Giacosa e L. Illica
Personaggi e interpreti
Floria Tosca (soprano) RENATTA CAMPANELLA
Mario Cavaradossi (tenore) ALBERTO PROFETA
Barone Scarpia (baritono) MARZIO GIOSSI
Angelotti (basso) MASSIMILIANO CATELLANI
Sagrestano (baritono) LUCA GALLO
Spoletta (tenore) GIACOMO GANDAGLIA
Sciarrone (baritono) ROMANO PARMIGIANI
Un Carceriere (basso) FRANCO MONTORSI
Un Pastorello (soprano) FEDERICA BERSELLINI
Coro dell’Opera di Parma
Maestro del Coro Emiliano Esposito
Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane
Maestro Concertatore e Direttore STEFANO GIAROLI
Regia Pierluigi Cassano
Produzione Mutina Eventi /Fantasiainre
Direttore di produzione Carlo Guidetti
Scene e Costumi: Arte Scenica – Reggio Emilia
Coordinamento Artistico: Carlotta Arata
Coordinamento Musicale: Antonio Braidi
Maestro alle luci: Marco Ogliosi
Capo squadra tecnica: Gabriele Sassi
Segreteria di Produzione: Elena Cattani
TOSCA è una delle opere liriche più rappresentate al mondo in assoluto: il motivo di tale successo, inalterato ormai da più di un secolo, è che in quest’opera una musica straordinaria (si pensi alle immortali melodie di “Vissi d’arte” o “E lucean le stelle”) si abbina a una narrazione particolarmente coinvolgente, che non manca mai di catturare anche lo spettatore alla sua ennesima recita.
Il genio di Puccini, infatti, condensa il dramma originario di Sardou in un’azione densa quant’altre mai. Le scene non sono concepite banalmente per culminare in momenti “forti” (come le pur splendide romanze); il flusso quasi ininterrotto della musica, con le sue ricche sonorità e il suo modernissimo intreccio tematico, rende “forte” ogni singola situazione: il rito solenne nella chiesa di Sant’Andrea, la straziante scena della tortura, la suggestiva alba su Roma e, naturalmente, l’agghiacciante finale. Persino il tradizionale triangolo amoroso tra soprano, tenore e baritono non risulta qui uno stanco cliché, ma vibra fortemente nel vortice delle passioni (l’amore, la politica, la religione) che travolgono i tre protagonisti, ciascuno a suo modo.
L’allestimento proposto si muove nel solco della tradizione, cercando tuttavia di non incorrere nel puro decorativismo bensì di stilizzare i vari quadri e valorizzare gli interpreti e la loro intensità.