Il corpo che parla e racconta una storia

ph. Tiziano Ghidorsi

È stato uno spettacolo. È stato ballare sulle loro gambe, vedere con i loro occhi. Una tecnica ottima, fusa con movimenti spontanei e leggeri, corpi amalgamati dalle belle linee, in armonia tra loro.
Tutto questo è stato portato sul palco ieri sera dagli allievi del corso di formazione professionale Agora Coaching Project diretto da Michele Merola.
I coreografi, Ed Wubbe ed Enrico Morelli, hanno dato vita a due coreografie.

Il primo pezzo, del coreografo Ed Wubbe,  dinamico e parlante: la dimensione dei rapporti violenti che si instaurano tra giovani che cercano la prevaricazione e il primato; una accesa competizione tra i sessi, tra una donna giovane e indipendente e un uomo che si sente forte, al centro dell’attenzione.

In opposizione, il secondo pezzo del coreografo Enrico Morelli era un’indagine, uno spionaggio dei rapporti umani, di come si comportano le persone in una relazione quando sono convinte di non essere viste; un argomento decisamente più astratto del precedente, suggerito anche dalla scenografia costituita da pannelli trasparenti che come lenti di ingrandimento seguivano i ballerini e mettevano a fuoco prima uno poi l’altro.

Il corpo che parla e racconta una storia è proprio della danza contemporanea che ricerca in ogni movimento, in ogni passaggio, un significato, una parola che non si può omettere per la comprensione del discorso.

L’emozione che suscita questo spettacolo, la pelle che si contrae per la commozione, sono merito di una direzione molto competente e ballerini in piena sintonia con il pezzo, e sono davvero impagabili.

Paola Montanari

spettacolo Made In Italy 19.0 – mercoledì 20 dicembre 2017, Teatro Asioli