L’incontro di due solitudini

Incommensurabile. Con l’aggettivo preferito di Karl, ammantato della stessa intelligente ironia che pervade l’intero spettacolo, possiamo definire L’apparenza inganna. E anche straordinario, perché partecipare alla grande performance attorale di Sandro Lombardi e di Massimo Verdastro a non più di due metri e addirittura sul palcoscenico, non rientra certamente nell’ordinario.

Uno spettacolo dove niente accade, ma dove molto accade, dove tutto accade, pertanto teatro in una delle sue forme più pure: parola, spirito, riflessione, una riflessione sulla propria vita che ai fratelli Karl e Robert, artisti viennesi, giocoliere il primo e attore il secondo, l’età avanzata impone inesorabilmente.
La vita, l’arte, la cultura, quella cultura mitteleuropea a cui i fratelli appartengono, e che vivono pienamente nella contraddizione di spirito e materia, di sublime e prosaico: con gli stessi occhiali leggere Voltaire e tagliarsi le unghie dei piedi, dice Karl.

I successi e i fallimenti di una vita, la vita di coppia, faticosa nelle piccole insofferenza ma ora rimpianta dopo il decesso di lei, il rapporto conflittuale con il fratello, il tutto raccontato da Karl al canarino Maggi, in un monologo che diviene godibilissimo pezzo di bravura, e durante gli incontri settimanali, il martedì a casa di Karl e il giovedì a casa di Robert, che altro non sono che l’incontro di due solitudini.

In questo senso certamente non un caso che l’unico testo interpretato da Robert che karl abbia amato sia il Torquato Tasso di Goethe e che Robert ripassi a mezza voce, passeggiando in casa, la battuta del Lear “Se vuoi piangere sulle mie sventure, prendi i miei occhi”.

Veronica Barbieri e Riccardo Bianchin
5 Liceo delle Scienze Umane – Opzione Spettacolo  San Tomaso

spettacolo L’Apparenza Inganna  26/27 gennaio 2018 – Teatro Asioli