Lo spirito critico da scienziati

Lo spettacolo Copenaghen, tenutosi il 9 marzo alle ore 21 al Teatro Asioli di Correggio, con la regia di Mauro Avogadro, é stato molto coinvolgente e ha posto l’attenzione di un pubblico di tutte le età sulla domanda chiave di tutta l’opera, cioè il perché Heisenberg si fosse recato a Copenaghen nel settembre del 1941.
Tutta la scena si basa sul dialogo tra i tre personaggi in una riunione post-mortem, il fisico tedesco Heisenberg, quello danese Bohr e sua moglie Margrethe interpretati rispettivamente dai tre attori Massimo Popolizio, Umberto Orsini e Giuliana Lojodice, i quali si muovono all’ interno della scena, rappresentante un’ aula universitaria circolare a gradoni con attorno lavagne nere piene di formule matematiche.

Il fatidico incontro tra i fisici, che ha sempre posto un’ interrogativo sulla vera conversazione che si è tenuta tra i due, ha ispirato questa sceneggiatura che usa il dialogo tra i tre personaggi, che a volte degenera in monologo funzionale come commento retorico dell’ azione, per avanzare varie ipotesi su ciò che avvenne davvero. Infatti lo sceneggiatore Michael Frayn ha affermato che le parole pronunciate dei personaggi non sono mai totale frutto dell’ immaginazione, in quanto il “Niels Bohr Archive” ha reso accessibili alcuni documenti che riescono a dare maggiore chiarezza sull’ incontro.

L’ opera è portata avanti dai personaggi con pieno spirito critico da scienziati, infatti i continui “perché?” e le rispettive ipotetiche risposte rispecchiano molto fedelmente il modo di rapportarsi dei matematici ai fenomeni della realtà.

Matilde Delvecchio, Jacopo Pergreffi

spettacolo Copenaghen, giovedì 9 marzo 2018 – Teatro Asioli