LA GIOIA

ph.Luca Del Pia

LUNEDI’ 3 DICEMBRE 2018
COMPAGNIA PIPPO DELBONO
LA GIOIA
Uno spettacolo di Pippo Delbono

Con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono,
Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti,
Pepe Robledo, Zakria Safi, Grazia Spinella

composizione floreale Thierry Boutemy
musiche di Pippo Delbono, Antoine Bataille e autori vari
luci Orlando Bolognesi – suono Pietro Tirella
costumi Elena Giampaoli – capo macchinista e attrezzeria Gianluca Bolla
responsabile di produzione Alessandra Vinanti – organizzazione Silvia Cassanelli
direttore tecnico Fabio Sajiz
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
coproduzione Théâtre de Liège, Le Manège Maubeuge – Scène Nationale

Fare uno spettacolo sulla gioia vuol dire attraversare i sentimenti più estremi, angoscia, felicità, dolore, entusiasmo, per provare a scovare, infine, in un istante, l’esplodere di questa gioia. Invece di fissarsi in immagini, suoni, movimenti sul palcoscenico, Pippo Delbono e gli attori della sua compagnia cercano di compiere ogni giorno un passo in più verso questa esaltazione assoluta, questa bruciante intuizione. Ecco allora il circo, coi suoi clown e i suoi balli. Ecco pure il ricordo di uno sciamano che con la follia libera le anime. Ecco quindi malinconie di tango e grida soffocate in mezzo al pubblico. Ecco una pienezza di visioni, che si susseguono, si formano, si confondono e si perdono una via l’altra, centinaia di barchette di carta, sacchi di panni colorati a comporre, sembra, quel «mare nostro che non sei nel cielo» della laica preghiera di Erri De Luca, fino all’esplosione floreale, creata da Pippo assieme a Thierry Boutemy, il fleuriste normanno di stanza a Bruxelles e abituato a lavorare in lungo e in largo per il mondo.

ph.Luca Del Pia

Delbono parla, ricorda aneddoti che passano dalla morte e finiscono in istanti di gioia. O partono dalla follia, verso momenti di liberazione e incanto.
Dall’incontro sereno con la fine della vita scaturisce un senso di gioia; nel canto, nel ballo, nella musica rock e melodica, e nell’amore vivido tra Delbono e la compagnia che egli guida come altero burattinaio.
Delbono convoca sulla scena il suo teatro con la sua storia, la sua compagnia. Come luoghi da ripercorrere. Li chiama a uno a uno sulla scena, i suoi attori. Nelson che quando l’incontrò era un barbone vero, è lui che con passo un po’ saltellante si dedica al giardinaggio. Ilaria con cui danza un passo di tango, la danza della gioia. Il clown bianco Gianluca che vedremo anche esibirsi in playback nella Maledetta primavera di Loretta Goggi. Grazia che balla da sola la Petite fleur di Henry Salvador. E tutti gli altri che compongono un gruppo di maschere in costumi di gusto fantasy.
E naturalmente Bobò, il piccolo vecchio uomo che da più di vent’anni è diventato un elemento imprescindibile di questo teatro e che circondato da tutti i compagni spegne le candeline del compleanno.