Stagione 19/20
VERSO L'UMANO
venerdì 11 – sabato 12 ottobre 2019
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
Massimiliano Gallo in
IL SILENZIO GRANDE
una commedia di Maurizio De Giovanni
con Stefania Rocca, Monica Nappo, Paola Senatore, Jacopo Sorbini
L’incontro con Maurizio De Giovanni è stato nella mia carriera recente, portatore di novità importanti e di progetti che mi hanno appassionato. Quando in una pausa a pranzo con Maurizio parlammo de Il silenzio grande vidi l’idea nascere lì in pochi minuti. Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, un tema importante come quello dei rapporti familiari, del tempo che scorre, del luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni, ovvero la casa, avrebbe avuto una evoluzione emozionante e sorprendente.
martedì 29 ottobre 2019
Umberto Orsini in
IL NIPOTE DI WITTGENSTEIN
Storia di un’amicizia
di Thomas Bernhard
e con Elisabetta Piccolomini
regia Patrick Guinand
In questo nuovo allestimento di uno dei suoi spettacoli più riusciti, anzi uno dei gioielli di famiglia, come lo chiama Orsini, l’attore è protagonista assoluto ed è la proiezione letteraria di Bernhard intento a raffigurare se stesso mentre racconta a un’ascoltatrice silenziosa la storia di un’amicizia singolare, di un rapporto tra due pazzi: il primo è lo stesso Bernhard, che ha saputo dominare la sua pazzia, il secondo è Paul Wittgenstein, dominato dalla sua follia e morto in manicomio, personaggio metà reale e metà immaginario, nipote del noto filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein.
mercoledì 13 – giovedì 14 novembre 2019
Franco Branciaroli e Massimo De Francovich in
FALSTAFF E IL SUO SERVO
di Nicola Fano e Antonio Calenda
da William Shakespeare
regia Antonio Calenda
Falstaff, uomo di disperata vitalità, è uno dei personaggi più popolari del canone shakespeariano; il suo ossessivo ottimismo sconvolge il conflitto tra volontà e destino.
Di fronte a Falstaff (un uomo che confonde i piaceri con la natura, la furbizia con il caso) c’è un Servo che – come Iago – crede di poter addomesticare la realtà; o, come Puck, pensa di poter «mettere una cintura al mondo». E il conflitto fra questi due personaggi (che è poi anche quello tra comicità e drammaticità) evoca anche tante altre coppie celebri del teatro shakespeariano (Lear e il suo Matto, Iago e Roderigo, Antonio e Shylock)… uno spettacolo comico e drammatico insieme, una cavalcata nelle atmosfere shakespeariane, rielaborate per un pubblico di oggi, in grado di cogliere l’eternità del duello tra Caso e Ragione.
mercoledì 27 novembre 2019
MACBETTU
di Alessandro Serra
tratto dal Macbeth di William Shakespeare
con Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino.
Il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti da campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con Dioniso e al contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino rosso, le forze della natura domate dall’uomo. Ma soprattutto il buio inverno. Sorprendenti le analogie tra il capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura. Pietre, terra, ferro, sangue, posture di guerriero, residui di antiche civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi le riceve. Uno spettacolo emozionante che ha lanciato Alessandro Serra nel gotha del teatro nazionale e che si è aggiudicato i più importanti riconoscimenti nazionali.
mercoledì 4 dicembre 2019
un progetto di e con
Massimo Popolizio
FURORE
dal romanzo di John Steinbeck
adattato da Emanuele Trevi
con musiche eseguite dal vivo
È una straordinaria figura di narratore – nello stesso tempo arcaica e modernissima – che può prendere forma in un lavoro di drammaturgia basato sul capolvavoro d John Steimbeck. E forse non c’è attore, nel panorama teatrale italiano, più in grado di Massimo Popolizio di prestare a questo potentissimo, indimenticabile stoy-teller un corpo e una voce adeguati alla grandezza letteraria del modello. Raccontando le sventure della famiglia Joad, e i motivi di una delle più devastanti migrazioni di contadini della storia moderna, Massimo Popolizio dà vita a un one man show epico e lirico, realista e visionario, sempre sorprendente per la sua dolorosa, urgente attualità.
sabato 7 dicembre 2019
IL TROVATORE
di Giuseppe Verdi
libretto di Salvatore Cammarano
Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane
direttore e maestro concertatore Stefano Giaroli
Coro dell’Opera di Parma, direttore Emiliano Esposito
regia Pierluigi Cassano
scene e direzione di produzione Carlo Guidetti
costumi Arte Scenica Reggio Emilia
Questo melodramma verdiano in quattro parti, su libretto di Salvatore Cammarano, fa parte della nota trilogia popolare (insieme a Rigoletto e a La traviata). È un’opera con una trama complessa, intrisa dei contrasti drammatici che ben caratterizzano il Verdi di metà Ottocento. La prima rappresentazione, a Roma nel 1853, fu un grandissimo successo.
sabato 11 gennaio 2020
ORCHESTRA CUPIDITAS
direttore Pietro Veneri
violino Luca Fanfoni
musiche di Ludwig Van Beethoven
Cupiditas, “desiderio ardente” di suonare insieme, di stare insieme, di condividere forti emozioni: è questo che arriva ad unire i più di settanta ragazzi di quest’orchestra, composta
da giovanissimi musicisti, dai 14 ai 25 anni, formatisi non solo in Italia e cresciuti per lo più nelle compagini fiorentine della Scuola di Musica di Fiesole e del Conservatorio Cherubini di Firenze, un binomio che da sempre offre altissimi livelli di formazione.
martedì 14 – mercoledì 15 gennaio 2020
Luisa Ranieri in
THE DEEP BLUE SEA
di Terence Rattigan
con, in ordine alfabetico: Maddalena Amorini, Giovanni Anzaldo, Alessia Giuliani, Flavio Furno, Aldo Ottobrino, Luciano Scarpa
regia Luca Zingaretti
The Deep Blue Sea è una straordinaria storia d’amore e di passione; una riflessione su cosa un uomo o una donna sono capaci di fare per inseguire l’oggetto del loro amore. È una pièce sulle infatuazioni e gli innamoramenti che sconvolgono mente e cuore; l’amore folle che tutto travolge, a cominciare dal più elementare rispetto di se stessi. Cosa siamo capaci di fare per inseguire l’oggetto del nostro amore? E com’è possibile che, pur di raggiungerlo, siamo disposti a sacrificare qualunque cosa?
E’ una storia di strade perse e ritrovate, di fatalità e indeterminatezze ma, soprattutto, una storia sulla casualità delle vite umane.
sabato 18 gennaio 2020
domenica 19 gennaio 2020
Collettivo 320Chili
INVISIBILE
di e con Elena Burani, Piergiorgio Milano, Fabio Nicolini, Roberto Sblattero, Francesco Sgrò
disegno luci e audio Luca Carbone
Una storia raccontata con strumenti poveri: una ruota, una scala, una corda, cinque clave. Un linguaggio fatto di movimento, danza e acrobatica.
Ci viene concesso un momento per sbirciare cinque interpreti, quattro acrobati e un giocoliere, che disegnano esistenze al confine tra quotidianità e follia.
Invisibile è la forma della follia contenuta nella normalità quotidiana per raccontare che siamo tutte persone contenute nel tempo d’un soffio da non perdere.
martedì 28 – mercoledì 29 gennaio 2020
Marco Paolini in
NEL TEMPO DEGLI DEI
il calzolaio di Ulisse
di Marco Paolini e Francesco Niccolini
regia Gabriele Vacis
e con Saba Anglana, Elisabetta Bosio, Vittorio Cerroni, Lorenzo Monguzzi, Elia Tapognani
musiche originali di Lorenzo Monguzzi con il contributo di Saba Anglana e Fabio Barovero
Era nata come Odissea tascabile, è cresciuta nel tempo, nei suoni e nello spazio: è diventata olimpica e quasi alpina. Perché Ulisse più lo conosci e più ti porta lontano: e la distanza (celeste e marina) è la condizione essenziale per comprenderlo e cantarlo. Perché di questo si tratta: un canto. Forse “il” canto. Antico di tremila anni, passato di bocca in bocca, e di anima in anima: il soul per eccellenza. Perché questa è la storia dell’Occidente, e tutto contiene: dal primo istante, quando nulla esisteva, e un giorno cominciò a esistere, a partire proprio da quelle misteriose, ambigue capricciosissime entità che questa storia muovono: gli dèi.
sabato 1 febbraio 2020
prima nazionale
MM Contemporary Dance Company
LOVE POEMS
coreografie di Mauro Bigonzetti, Thomas Noone, Emanuele Soavi
Una serata composta da tre nuove coreografie al’insegna della danza contemporanea, interpretate dai danzatori della MMCDC, realtà di eccellenza della danza italiana, con una consolidata attività di spettacoli su tutto il territorio nazionale.
Le coreografie della serata, unite dal comune denominatore di una spiccata musicalità, sono caratterizzate da una forte implicazione tanto interpretativa quanto tecnica, che metterà in luce la versatilità stilistica e la straordinaria bravura dei danzatori della compagnia.
mercoledì 5 – giovedì 6 – venerdì 7 febbraio 2020
Teatro delle Ariette
ATTORNO A UN TAVOLO
Piccoli fallimenti senza importanza
di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini
regia Stefano Pasquini
Uno spazio scenico condiviso: una cucina, un grande tavolo, trenta spettatori.
“Per noi è sempre molto bello invitare gli amici a pranzo o a cena, però non è facile. Ci sono sempre troppe cose da fare, il tempo manca…”, dice Stefano.
Così comincia la cena (o il pranzo) e i tre attori, servendo acqua e vino, focacce, formaggio, verdure e tagliatelle, raccontano storie di vita (di teatro, di agricoltura, di paura di volare, di amici e di cinghiali), esperienze personali, piccoli fallimenti apparentemente senza importanza, inquietudini che attraversano il nostro presente. Lo fanno con leggerezza, senza drammatizzare, piuttosto con la voglia di giocare. Nella loro Cucina-Teatro le Ariette tentano di creare, per il tempo effimero dello spettacolo, una comunità provvisoria, forse ancora possibile.
sabato 15 febbraio 2020
IVAN KRPAN, pianoforte
musiche di Johannes Brahms, Frederic Chopin, Franz Liszt
Ivan Krpan nato a Zagabria in una famiglia di musicisti, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di sei anni sotto la guida di Renata Strojin Richter. Si è diplomato all’Accademia di Musica della sua città, nella classe di Ruben Dalibaltayan.
Già in giovane età si aggiudica importanti premi in concorsi nazionali ed internazionali. A soli vent’anni, nel 2017, Ivan Krpan si è aggiudicato il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni.
giovedì 20 – venerdì 21 febbraio 2020
Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro della Toscana
DITEGLI SEMPRE DI Sì
di Eduardo De Filippo
con Gianfelice Imparato, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo
regia Roberto Andò
Ditegli sempre di sì è uno dei primi testi scritti da Eduardo, un’opera vivace, colorata il cui protagonista è un pazzo metodico con la mania della perfezione; una commedia molto divertente che, pur conservando le sue note farsesche, suggerisce serie riflessioni sul labile confine tra salute e malattia mentale. In Ditegli sempre di sì la pazzia di Michele Murri è vera, infatti è stato per un anno in manicomio e solo la fiducia di uno psichiatra ottimista gli ha permesso di ritornare alla vita normale. Michele è un pazzo tranquillo, socievole, cortese, all’apparenza l’uomo più normale del mondo, ma in verità la sua follia è più sottile perché consiste essenzialmente nel confondere i suoi desideri con la realtà che lo circonda. Tornato a casa dalla sorella Teresa si trova a fare i conti con un mondo assai diverso dagli schemi secondo i quali è stato rieducato in manicomio; tra equivoci e fraintendimenti alla fine ci si chiede: chi è il vero pazzo? E qual è la realtà vera?
sabato 29 febbraio 2020
domenica 1 marzo 2020
Compagnie Sacékripa
VU
di e con Etienne Manceau
assistenza alla regia Sylvain Cousin
A metà fra teatro degli oggetti, circo in miniatura e clownerie improbabile, lo spettacolo Vu è un assolo per manipolatore di oggetti di uso quotidiano, un racconto senza parole meticoloso, delicato e ordinato fino alla esilarante follia.
Lui è lì, calmo, molto calmo, molto molto calmo, una specie di Mr. Bean autoemarginato dalla propria assurda maniacalità di dominatore di oggetti, e cerca di mantenersi serio di fronte alle irresistibili risate del pubblico.
sabato 7 marzo 2020
domenica 8 marzo 2020
UN NEMICO DEL POPOLO
di Henrik Ibsen
traduzione Luigi Squarzina
regia Massimo Popolizio
con Massimo Popolizio e Maria Paiato
e con Tommaso Cardarelli, Francesca Ciocchetti, Martin Chishimba, Maria Laila Fernandez, Paolo Musio, Michele Nani, Francesco Bolo Rossini
e con Flavio Francucci, Cosimo Frascella, Duilio Paciello, Francesco Santagada, Gabriele Zecchiaroli
Dopo il grande successo di Ragazzi di Vita di Pier Paolo Pasolini, ecco un testo classico, un dramma rovente e stringente sull’attualità: Un nemico del popolo di Henrik Ibsen è la nuova sfida firmata da Massimo Popolizio, anche in scena, per indagare i temi del potere, della corruzione, della responsabilità etica per l’ambiente. L’opera del drammaturgo norvegese assume dal nostro oggi una inedita forza comunicativa; senza ridursi a un mero atto di accusa contro la speculazione, non cessa di raccontare, con spietata lungimiranza, il rischio che ogni società democratica corre quando chi la guida è corrotto e la maggioranza soggiace al giogo delle autorità pur di salvaguardare l’interesse personale. Un conflitto politico e morale contrappone nella vicenda due fratelli: il medico che scopre l’inquinamento delle acque termali della sua città, contrapposto al fratello-sindaco, politicamente insabbiatore, che tenta invano di convincerlo che la sua denuncia porrà fine ai sogni collettivi di benessere.
venerdì 20 – sabato 21 marzo 2020
Anna Della Rosa in
ACCABADORA
dal romanzo di Michela Murgia
drammaturgia Carlotta Corradi
regia Veronica Cruciani
Michela Murgia racconta una storia ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria, all’età di sei anni, viene data a “fill’e anima” a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora. La parola, di tradizione sarda, prende la radice dallo spagnolo acabar che significa finire, uccidere; Bonaria Urrai aiuta le persone in fin di vita a morire. Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre, più colta e più attenta della precedente, fino al giorno in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge nel continente per cambiare vita e dimenticare il passato, ma pochi anni dopo torna sul letto di morte della Tzia. L’accudimento finale è uno dei doveri dell’essere “figlia d’anima”, una forma di adozione concordata tra il genitore naturale e il genitore adottivo; solo ora Maria può decidere se fare il grande passo: da figlia diventare “madre”.
martedì 7 – mercoledì 8 aprile 2020
Umberto Orsini è
IL COSTRUTTORE SOLNESS
da Henrik Ibsen
uno spettacolo di Alessandro Serra
con Lucia Lavia, Renata Palminiello, Pietro Micci, Chiara Degani, Salvo Drago
e con Flavio Bonacci
Solness è un grande costruttore che edifica la propria fortuna sulle ceneri della casa di famiglia della moglie derubandola di ogni possibile felicità futura. Solness è terrorizzato dai giovani che picchiano alla porta e chiedono ai vecchi di farsi da parte. Ma la giovane Hilde non si preoccupa di bussare, decide di fare irruzione con una energia sottile e implacabile. È tornata per rivendicare il suo regno di Principessa. Quel castello in aria che il grande costruttore le promise dieci anni prima. Solness si nutre della vita delle donne che lo circondano ma quest’ultima gli sarà fatale e lo accompagnerà, amandolo, fino al bordo del precipizio. Umberto Orsini, grande Maestro del teatro nazionale, dimostra ancora la sua lungimiranza, scegliendo per questa sua nuova messinscena Alessandro Serra, che conferma anche qui la sua statura di regista potente e visionario.