Stagione 12/13
Fa bene.
venerdì 16 novembre e sabato 17 novembre 2012
LA CANTATRICE CALVA
di Eugène Ionesco
traduzione Gian Renzo Morteo
regia Massimo Castri in collaborazione con Marco Plini
con Mauro Malinverno, Valentina Banci, Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langone, Sara Zanobbio, Francesco Borchi
scene e costumi Claudia Calvaresi
progetti luci Roberto Innocenti
musiche Arturo Annecchino
assistente alla regia Thea Dellavalle
produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana
martedì 4 dicembre e mercoledì 5 dicembre 2012
WORDSTAR(S)
di Vitaliano Trevisan
con Ugo Pagliai, Paola Di Meglio, Alessandro Albertin e con Paola Gassman
regia Giuseppe Marini
scene Antonio Panzuto
costumi Gianluca Falaschi
musiche Marco Podda
luci Pasquale Mari
produzione Teatro Stabile del Veneto
WordStar, il più diffuso programma di scrittura prima dell’avvento di Microsoft Word. Niente più stelle, solo parole
Allo stesso modo, come un programma di scrittura ormai obsoleto, si spegne un vecchio scrittore, Samuel – direttamente ispirato alla figura e alla biografia di Samuel Beckett – , incalzato dal ricordo della moglie e dell’amante, entrambe inaspettatamente morte prima di lui, e tormentato dalla presenza del direttore di una rivista di studi a lui dedicata, che cerca di carpirgli un’ultima “illuminante” dichiarazione.
Vitaliano Trevisan
lunedì 17 – martedì 18 dicembre 2012
ADESSO ODESSA. La città schifosa
di e con Moni Ovadia e Pavel Vernikov (violino)
e con Svetlana Makarova (violino), Pavel Kachnov (pianoforte)
suono Mauro Pagiaro
produzione Promo Musica sas
Questo concerto-spettacolo nasce in primis dal mio amore per Isaac Babel, poi dall’incontro con il talento di Pavel Vernikov. Odessa (città natale di Vernikov) è risultato essere il nostro terreno comune. Ne I racconti di Odessa di Isaac Babel, la città somiglia a una Napoli del Mar Nero, abitata dagli unici ebrei del sole d’Europa. Una città portuale nella quale si sono incrociate genti e culture diversissime, popolata da delinquenti e personaggi mitici, da re dei bassifondi, donne fatali e perdute e grandi uomini di cultura. Da una parte i piccoli pallidi ragazzini destinati alla “fabbrica dei violinisti” (a Odessa sono nati David Ojstrach e Nathan Milstein), che avevano lo studio della musica come alternativa alla Torah, dall’altra banditi come Mishka Yaponchik o Froin la Cornacchia. Nei primi del Novecento metà della sua popolazione era ebrea, come ebrea era la sua malavita. Nel primo dei suoi racconti, Isaac Babel la definisce una “città schifosa”; noi la raccontiamo con le canzoni mascalzone di Leonid Utesov – grande cantore popolare dell’Unione Sovietica – e anche con la musica di Shostakovich. Odessa è cambiata, ebrei ne sono rimasti pochi; ma quell’epica, così ben dipinta da Babel, è irresistibile. E inoltre, se l’Ebreo è noto per lo humour, quello di Odessa è l’umorista per eccellenza tra gli Ebrei.
Moni Ovadia
sabato 22 dicembre 2012
MADE IN ITALY 7.0
coreografie di Michele Merola, Francesco Nappa, Claudi Bombardo Oriol
con i danzatori di Agorà Coaching Project
produzione Progetto Danza/MM Company
partner tecnico ProMusic
Il corso professionale di perfezionamento di danza Agorà Coachinng Project fa incontrare i danzatori con affermati coreografi di differente orientamento stilistico. Da questi incontri nascono gli spettacoli Made in Italy, ospitati all’Asioli.
giovedì 10 gennaio 2013
MADAMA BUTTERFLY
opera in tre atti di Giacomo Puccini
su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
regia Paolo Panizza
produzione Opera Futura
La celeberrima “tragedia giapponese” non ebbe fortuna al debutto (Teatro alla Scala, 1904): scrive la sorella di Puccini che “siamo arrivati in fondo non so come. Il secondo atto non l’ho sentito affatto e, prima che l’opera finisse, siamo scappati dal teatro”. Ma già tre mesi dopo la prima, e dopo attenta revisione, riscuoteva quel successo che continua tuttora sui palcoscenici di tutto il mondo. Questo allestimento è curato dal medesimo staff artistico che lo scorso anno ha presentato all’Asioli L’elisir d’amore.
martedì 15 gennaio e mercoledì 16 gennaio 2013
QUI E ORA
di Mattia Torre
con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea
regia Mattia Torre
scena Beatrice Scarpato, costumi Alessandro Lai
luci Luca Barbati
produzione Bam Teatro / Vasquez y Pepita
Un incidente appena avvenuto in una strada secondaria di un’isolata periferia romana, vicina al grande raccordo anulare, completamente deserta, senza passanti, né case, nei campi, nel nulla.
Due scooter di grossa cilindrata subito dopo l’impatto: il primo ribaltato, idealmente conficcato a terra, il secondo irriconoscibile, un disastro di lamiere ancora fumanti.
Un incidente importante, spettacolare.
A terra, a pochi metri l’uno dall’altro, due uomini sulla quarantina; il primo immobile, potrebbe essere morto, l’altro piano muove un piede, a fatica si alza.
E anche il primo apre gli occhi.
Avrebbero bisogno di aiuto, ma non lo avranno; avrebbero bisogno di cure, ma i soccorsi non arriveranno prima di un’ora e mezza.
Intorno a loro, per loro, niente e nessuno.